La Sacra Spina  di San Giovanni Bianco

opuscolo a cura della Parrocchia di San Giovanni Bianco

 

Introduzione

 

Vistallo Zignoni e la Sacra Spina

 

L'autenticità della reliquia

 

L'arrivo della Sacra Spina a S. Giovanni B.

 

Il culto della Sacra Spina nel corso dei secoli

 

Il prodigio del 1932

 

Le feste del V centenario e l'attesa del 2005

 

Suoni, luci e colori di una festa sempre viva

 

 

 

 

 

Il culto della Sacra Spina nel corso dei secoli

 

Già dai primi anni della sua presenza a San Giovanni Bianco la Sacra Spina divenne oggetto di intensa devozione da parte dei fedeli.

La devozione era alimentata anche da periodici fenomeni prodigiosi che riguardavano la reliquia.

La tradizione ricorda infatti il singolare fervore religioso con cui veniva atteso il miracolo della “fioritura” che si verificava ogni volta che il Venerdì Santo coincideva con la data del 25 marzo, festa dell’Annunciazione.

La pietà popolare non si attenuò nemmeno quando nel 1598 la reliquia fu profanata da un ladro, Bernardo Archaini, il quale, penetrato nottetempo in chiesa, sottrasse, assieme ad altri arredi, la preziosa teca nella quale era conservata la Sacra Spina, abbandonando la reliquia sul posto. Catturato e riconosciuto colpevole, il sacrilego fu processato e giustiziato secondo le terribili leggi del tempo.

Superate le conseguenze del tentato furto, il culto della Sacra Spina fu più volte riconosciuto e incoraggiato dall’autorità ecclesiastica. Nel 1648 la reliquia venne collocata nella cappella della Madonna del Rosario e nello stesso tempo venne definito il rituale della sua festa annuale, fissata nella domenica di Passione.

Di pari passo si accentuavano le pratiche di devozione, che coinvolgevano fedeli di tutta la Valle Brembana: le relazioni del tempo concordano nel segnalare lo straordinario concorso di folla che si verificava ogni anno il giorno della festa.

Le cronache rendono inoltre testimonianza di periodiche esposizioni solenni della reliquia, volute dai fedeli in occasione di gravi calamità e attestano un gran numero di grazie ricevute.

Altre date importanti costellano la storia della reliquia: nel 1770 il vecchio reliquiario fu sostituito da quello attuale, più prezioso e di grande valore artistico; nel 1883 il papa Leone XIII autorizzò la Parrocchia a celebrare la messa solenne della Sacra Corona di Spine di Cristo; nel 1885 si registrò il rinnovarsi del fenomeno della “fioritura” di cui si era perduta la memoria dopo il tentato furto del 1598.

Un concorso di popolo senza precedenti si verificò tra il 30 marzo e il 1° aprile 1895, in occasione della celebrazione del IV centenario della traslazione della Sacra Spina a San Giovanni Bianco.

La presenza dell’arcivescovo di Milano, cardinal Andrea Ferrari, dei Vescovi di quasi tutte le diocesi lombarde e di trecento sacerdoti, si accompagnò a quella di oltre 25 mila pellegrini, la maggior parte dei quali era venuta a piedi.

Per l’occasione si provvide anche alla definitiva sistemazione della reliquia nella cappella attuale e all’erezione del monumento a Vistallo Zignoni nell’omonima piazza antistante la parrocchiale.