Membro
della famiglia Busi, originaria della Val Brembana, si formò a Venezia nella
bottega del Bellini e poi di Giorgione; operò in Lombardia, a Bergamo e
Crema, tra il 1517 e il 1523, forse ritornandovi intorno al 1530. Dopo un
alunnato a Venezia, nella bottega di Giovanni Bellini, il Cariani si inserì
nel gruppo gravitante intorno a Giorgione, subendo soprattutto l'influenza
di Sebastiano del Piombo. Giunse a Bergamo nel 1517, chiamato da Francesco
Albani, manifestando nella sua opera capitale, la Pala di San Gottardo,
la sua adesione al gusto tizianesco e la sua contrapposizione al Lotto.
La successiva attività di ritrattista rivela comunque l'influenza del Lotto
nella acutezza psicologica, anche se Cariani si distingue sempre per la
struttura grandiosa il ricco colorismo delle immagini. |
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