San Giovanni Bianco tra storia, arte e natura

Dove la corrente dell’Enna, dopo aver scavato l’orrido di Taleggio, si frena nelle acque più calme del Brembo, al riparo della catena orobica del Cancervo, sorge San Giovanni Bianco.

Se la tradizione popolare ha spesso accostato l’appellativo "bianco" che caratterizza il nome del paese alla parete biancastra della Corna Albana che sovrasta l’abitato, oggi si ritiene più attendibile il riferimento al colore bianco del paramento liturgico usato per la festa del patrono, San Giovanni Evangelista, così come il rosso del martirio è proprio di San Giovanni Battista.

Importante nodo della Valle Brembana, il paese conserva tuttora le vestigia di una medievale fortezza rustica, schiusa soltanto al passaggio dell’ antica strada Priula in un intricato svolgersi di porticati e baluardi riflessi negli archi continui dei ponti, quasi ad impreziosire di singolari motivi l’architettura urbana.

L’originale tessuto interno è abbastanza ampio e ricco di spazi aperti agli incontri ed agli scambi quotidiani, più numerosi in occasione dei mercati settimanali e delle periodiche feste religiose e popolari.

Modellatasi in un lento e graduale sviluppo sulle orme consuetudinarie degli abitanti, l’architettura di tutto l’insieme urbanistico non appare comunque stonata, riuscendo anzi a contemplare, senza stridore estetici e strutturali, il rispetto per l’antico e l’esigenza funzionale del moderno.

La natura è una risorsa importante per il paese il cui territorio montano è inserito nel Parco Naturale delle Orobie: l’aria buona, l’acqua pulita, la bellezza dei paesaggi, e la tranquillità delle innumerevoli contrade sono un forte elemento di richiamo per le famiglie che scelgono di trascorrere qui le loro vacanze.

A ciò si aggiungono svariate testimonianze di arte, storia e cultura, arricchitesi nei secoli del contributo di personaggi famosi, quali i Boselli, i Grataroli, gli Zignoni, i Gozzi, i Guerinoni, i Ceresa, gli Steffani, i Busi Cariani, i Milesi, che garantirono al paese un ruolo guida nel contesto socioeconomico della Valle Brembana.

 

 

 

 

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